Total Black, Nude, Rosso, Colorful. Non sono le palette dei nostri armadi ma il colore indossato da molti fiumi e laghi d’oriente.
L’altro giorno al TG1 ho sentito un servizio di Monia Venturini secondo cui in Cina c’è un detto: “se vuoi conoscere i colori e le tendenze della prossima stagione, guarda il colore dei fiumi”
Il rosso, colore protagonista dello scorso articolo torna a dipingere i corsi d’acqua. Questa volta però le responsabili non sono le alghe che producono il nostro stesso ossigeno ma l’uomo.
In Asia non c’è una regolamentazione in materia di scarico delle industrie, così l’ambiente beve un cocktail di coloranti e metalli pesanti usati per dipingere gli abiti. Poi, per risparmiare sui costi di produzione, vengono smaltiti nei fiumi più vicini. Queste sostanze non fanno passare il sole attraverso l’acqua così, gli organismi acquatici non riescono a fare la fotosintesi e a produrre ossigeno. Dieci anni fa a Pechino ,con la nascita dell’Istituto per gli affari ambientali, molti fiumi e laghi sono stati dichiarati tecnicamente morti.
Ma non è tutto, i liquami avvelenati prodotti vengono poi usati per irrigare i campi di riso. Riso che rischiamo di mangiare anche noi.
Secondo la giornalista Helen Regan: “ la produzione di un singolo paio di jeans consuma 7.500 litri di acqua”. Un prezzo troppo alto da pagare. Per questo a Camberra degli scienziati stanno lavorando duramente in modo da creare un cotone che nasca già colorato sui campi.
L’industria vestiaria del Bangladesh ha un giro d’affari di 34 miliardi di dollari e sempre da quanto appreso dal servizio del telegiornale: “la moda è responsabile di 1/5 dell’inquinamento idrico nel mondo. 93 mq di acqua vengono usati ogni anno per colorare i tessuti, l’equivalente di 37 milioni di piscine olimpioniche”.
Purtroppo l’uomo è convinto di potersi mettere sullo stesso livello della natura. Pensa di poter fare ciò che vuole, eguagliandola o superandola ma spesso, riesce a fare solo un gran casino.
Quindi si, esistono fiumi colorati e purtroppo NO, non è solo la natura a crearli.
Fonte foto: AgoraVox Italia